In tempi di crisi, un bravo professionista delle Risorse Umane si prepara alla dura legge dei tagli sul consueto e proverbiale schema: "il business indica, io eseguo", salvo poi suggerire le modalita' meno cruente e piu' efficaci per evitare strascichi.
Un HR che voglia fare la differenza, invece, puo' andare oltre e diventare il cervello della riorganizzazione, sia evitando di tagliare le radici del sistema (specie quando il business non ha cognizione esatta di tutte le ramificazioni e delle conseguenze nascoste nell'interconessione tra sistemi, nella perdita di knowledge o di talento), sia suggerendo misure alternative, spesso piu' efficaci del taglio stesso.
Ovvio - vuol dire posizionarsi in prima linea ed assumersi dei rischi ben piu' alti. l'HBR pubblica un post interessante da cui partire: qui.
La domanda piu' semplice, a seguire e'... in tempi di crisi, meglio un talento di Industrial Relations o uno di Organizzazione?
2 commenti:
nel normale contesto in cui si muovono gli HR vorrei vedere un uomo di organizzazione con i sindacati, esperienza senza alcun dubbio interessante ...
È già successo a dire ilvero (smile)... Ma è necessario tempo per cambiare una cultura delle relazioni industriali in certi paesi... Con un po' dicalma è una esperienza interessante
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